Tutti ben conosciamo e sperimentiamo la frenesia di queste giornate in cui la corsa agli ultimi acquisti, le chiusure dell’anno, le cene e i piani per le vacanze rischiano di annientare l’attesa del Natale trasformandola in vuota rincorsa del nulla.
Il cammino cristiano dell’Avvento, purtroppo talvolta svuotato del suo significato più vero e autentico, dovrebbe essere un allenamento e un esercizio dell’anima perché essa possa attendere con fede e con viva speranza la venuta di Gesù Salvatore nel suo Natale e in ogni giorno della nostra vita. Attendiamo ancora il Signore? Desideriamo ancora scoprire la sua presenza nella nostra vita?
Portiamo nel cuore la speranza che soltanto Lui può aiutarci a trovare coraggio quando siamo sfiduciati, a desiderare vita quando troviamo attorno a noi solo il buio e a gridare che c’è ancora speranza quando tutto attorno a noi dice il contrario? Camminiamo allora incontro al Natale custodendo in noi quell’attesa capace di cambiare la vita e, mentre il nostro ricordo e la nostra preghiera si volgono verso tutte quelle terre e popolazioni colpite dalla guerra e dalla violenza, il nostro pensiero va al cuore del prossimo Anno Giubilare 2025 in cui ci è chiesto di diventare pellegrini di speranza. Sia dunque la speranza ciò che ci guida in questo Natale, sia la speranza che nel Figlio di Dio a Betlemme vedremo risplendere e sia la speranza a guidarci in questo nuovo anno 2025 che si apre di fronte a noi.
Un Santo Natale a tutti.
Don Massimo e don Riccardo